martedì 17 agosto 2010

Orientamento o disorientamento dei ragazzi?

Appena finita la Maturità, una delle domande che si pongono i ragazzi è : cosa farò dopo il Diploma?


Purtroppo le iniziative di orientamento nelle scuole vengono proposte proprio durante il quinto anno, quando i ragazzi sono talmente concentrati sulla preparazione dell’esame da prendere alla leggera una scelta che invece è molto importante. Le statistiche mostrano una situazione disarmante, molti ragazzi non arrivano a finire il primo anno di università perché buona percentuale di coloro che si iscrivono ad una facoltà o abbandonano, oppure cambiano perché si rendono conto di aver scelto un indirizzo sbagliato.

L’orientamento spesso consiste, inoltre, in una giornata “fieristica” nella quale esperti di università diverse vengono invitati nelle scuole. Ad ognuno di loro viene concessa una aula all’interno della quale possono recarsi i ragazzi per avere informazioni. L’iniziativa potrebbe essere utile se prima i ragazzi fossero stati preparati a visitare solo le aule dove viene presentata la facoltà che gli interessa, altrimenti si rischia come spesso capita di vedere i giovani al termine della giornata con in mano depliant informativi di 10 indirizzi differenti e sul volto una evidente espressione di smarrimento.

Un modo utile per poter sostenere i nostri ragazzi nel percorso che li porterà ad effettuare una scelta, quale che essa sia, è innanzitutto far comprendere loro il valore di prendere una decisione consapevole. Poi bisogna discutere con loro su quali sono le capacità che sentono di avere, su come immaginano il loro futuro non tanto per ciò che riguarda una professione specifica ma più per ciò che riguarda l’impostazione della vita stessa. Se un ragazzo infatti si immagina bene in un lavoro che lo porti a viaggiare spesso potrà scegliere ambiti che gli permettano una simile opportunità. Alternativamente ci sono coloro che desiderano un posto con orari precisi, stabiliti e un certo grado di tranquillità.

Aiutare i giovani a riflettere sul tipo di lavoro che desiderando fare, su come immaginano la loro vita da adulti fornisce delle indicazioni utili sugli ambiti sui quali indirizzarli. Avere una prospettiva e una idea precisa di ciò che andranno a fare, di contro, aumenta la motivazione allo studio dei giovani.

L’orientamento per questo motivo dovrebbe essere fatto già dalla classe seconda o terza in modo che gli alunni abbiano il tempo di riflettere su di loro, di osservare il mondo intorno, di fare domande a chi magari svolge già il lavoro che loro vorrebbero fare e in questo modo acquisire con calma tutte le informazioni di cui hanno bisogno per effettuare una scelta consapevole.

Di recente ho svolto un progettodi orientamento con 29 ragazzi provenienti da due province diverse (Lecco e Varese) con età compresa tra i 16 e i 18 anni. Per questi ragazzi poter riflettere su come si fa una scelta, come si prendono decisioni, cosa è il mondo del lavoro e cosa offre il mondo universitario è stato interessante, coinvolgente e soprattutto ha aperto loro un mondo che non conoscevano o che immaginavano solo. La motivazione allo studio che ne hanno ricavato è stata fortissima perché si sono resi conto che il mercato del lavoro richiede persone capaci e competenti e che non possono permettersi di non avere queste due caratteristiche fondamentali perché altrimenti saranno scavalcati dai loro colleghi europei, spesso più motivati perché provenienti da situazioni notevolmente più difficili e meno agiate della nostra.

I ragazzi hanno avuto l’opportunità di interagire con docenti universitari, psicologi e esperti del mondo del lavoro ai quali hanno potuto porre domande ottenendo risposte per i loro dubbi.

Al di là dell’esperienza specifica , opportunità di questo genere possiamo crearle noi per i nostri figli, facendoli parlare con amici e colleghi che possano dare loro una testimonianza di vita, invitandoli ad andare a visitare atenei, frequentare lezioni, chiedere informazioni autonomamente anche in periodi “non sospetti” e cioè non in occasione degli open day dove tutto ciò che funziona al meglio viene esposto in prima fila per dare la migliore impressione possibile. Le scuole è meglio visitarle durante l’anno, in un normale periodo di attività per verificare se ad esempio il funzionamento della segreteria è soddisfacente, se le aule sono davvero funzionanti e se i docenti sono veramente disponibili a dare informazioni e collaborare affinchè gli studenti possano costruirsi un futuro.

Un consiglio per ragazzi (e per i loro genitori che li seguiranno in questo percorso) , dunque, riflettete sul futuro e trovate il modo di iniziare ad immaginarlo oggi per trovare in quello scopo la motivazione per fare bene da subito costruendo quindi la vita che desiderate.

Buona fortuna!

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