sabato 27 novembre 2010

LEGAMI E AMICIZIE

"Ci sono persone lontane a cui siamo legati da un filo sottile ma irrecidibile, non le vediamo, non sappiamo più nulla di loro, certe volte non sappiamo neppure se sono vive, ma non importa, vivono sempre dentro di noi. A volte sono legami che si saldano durante l'infanzia, quando noi siamo come siamo, senza sovrastrutture o atteggiamenti, o nel periodo della scuola, quando si condividono irripetibili trasformazioni, altre volte, invece, sono persone che incontriamo per caso, in qualche parte del mondo, e trascorriamo con loro momenti indimenticabili, fosse solo il viaggio in un autobus sgangherato che arranca su di una strada in mezzo alle montagne o che attraversa di notte pianure desolate e rari villaggi illuminati. E loro rimangono lì, su quell'autobus, a vivere la loro vita, fatta di quelle cose che per un attimo, solo per un attimo, abbiamo condiviso, e noi ce ne andiamo via, a vivere la nostra, di vita, sapendo che non le rivedremo mai. Eppure quell'attimo, apparentemente insignificante nel conto dei nostri giorni, ha imbastito un legame definitivo. Il pianeta è ricoperto da questi fili invisibili che uniscono le persone, una rete molto più fitta di internet. Tu per me sei una di queste persone, e sappi che non sono tante, ti sei conquistato un piccolo spazio laggiù, nel fondo segreto del mio cuore e sei diventato anche tu parte di me...."

Ci sono persone che toccano la nostra vita per un attimo, altre per una stagione, poche per sempre...
Non potrò mai lasciare andare dal mio cuore queste ultime, anche se ciò significa molto spesso portare con se delle spine che provocano dolore.

Buona serata e buona domenica.
Ely

venerdì 26 novembre 2010

NON PRENDERSI MAI TROPPO SUL SERIO!

Spesso mi capita di pensare agli errori che ho fatto, in genere con divertimento e gratitudine. Sono affezionata ad ognuno di essi, perchè è da essi che ho imparato e averli commessi mi ha portato fino a qui.
Mi è allora tornato in mente, questa sera, un brando che ho letto tempo fa e che mi aveva colpito moltissimo che parla proprio degli errori:

"Nessuno è perfetto, nemmeno io! Ho fatto più errori della maggior parte delle persone: ecco perchè ho imparato così tante cose. Il trucco sta nel non continuare a fare gli stessi errori all'infinito. Ci sono molte persone che si trattengono, perchè si preoccupano di ciò che potrebbero pensare gli altri. Esitano. Aspettano, e aspettano, e aspettano. Il loro più grande problema è che prendono se stessi ed il loro mondo troppo sul serio. Quello che le persone dovrebbero fare è imparare a prendersi più alla leggera e decidere di sentirsi bene anzichè cercare di essere importanti."

"Evita di diventare troppo serio. Troppe persone diventano serie e cercano di avere 'ragione' tutto il tempo. Se nella vita non riesci ad arrivare dove vuoi e continui a credere che avere 'ragione' sia la cosa più importante, più importante dell'essere felici... E' qui che sprechi l'energia di una vita e te ne accorgi poi, dopo dieci anni, di non aver avuto ragione e che non aveva alcuna importanza"

Gli errori che commettiamo ci aiutano a comprendere se stiamo seguendo la strada giusta, oppure se è meglio cambiare strategia. Non sentiamoci falliti o frustrati per questo, ma felici di aver appreso una nuova lezione essendo diventate persone più ricche!

Buona serata!

martedì 23 novembre 2010

lasciar andare i figli senza sentirsi abbandonati

Ogni giorno vedo tanti adolescenti e molti genitori. Spesso mi capita di vedere un eccessivo attaccamento da parte soprattutto delle mamme e una difficoltà oggettiva dei ragazzi nel "prendere il volo".
Qualche tempo fa ho letto un libro che parlava di emozioni e sono incappata in un decalogo che aiuta a riflettere porprio su questo tema: come aiutare i nostri figli a volare da soli? come vincere il desiderio di proteggerli e tenerli vicini?
Di seguito qualche consiglio!!

IMPEGNARE: pretendere sempre un impegno significativo con un rendimento scolastico almeno sufficiente. Laddove ciò non si verifichi bandire regali significativi

RESPONSABILIZZARE: Se vostro figlio intende iscriversi all'università fategli capire fin da subito che è una scelta che comporta dei sacrifici. L'università infatti non è nè un parcheggio a lunga sosta nè una passeggiata, ma ha un costo e richiede impegno e serietà.
Se vostro figlio non riesce a mantenere almeno una media di 4 esami superati all'anno forse è meglio rivedere la scelta e orientarlo verso la ricerca di un lavoro.

ALLENARE AL REALISMO: non abituate i vostri figli a ritenere inesauribili le finanze della famiglia. Se i soldi scarseggiano non esitate a diminuire anche i confort dei ragazzi. Nel caso in cui invece i soldi non scarseggino è comunque meglio abituarli ad una sana gestione dell'economia, evitando sprechi e spese fuori luogo. (un giorno dovrà essere in grado di badare a se stesso e di fare delle rinunce senza sentirsi frustrato per questo)

RICONOSCERE LE COMPETENZE: Comprate ai figli auto e motorino, se è nelle vostre possibilità, solo quando hanno dato prova di affidabilità negli studi e negli impegni

CONDIVIDERE: Comunicate punti di vista, critiche, consigli, malumori, delusioni e sofferenze così come fierezza, orgoglio, soddisfazione e approvazione per ciò che vostro figlio fa.

CONTENERE: sanzionare senza deroghe ogni volta che viene assunto un comportamento fortemente inadeguato come tornare a casa ubriaco, bugie, non rispettare gli orari di rientro, ecc.

ALLENARE ALLA COOPERAZIONE: qualora vostro figlio lavori in modo stabile o saltuario è bene che contribuisca in una qualche forma anche minima alle spese di casa

FAVORIRE L'IDENTIFICAZIONE: raccontare ai figli le difficoltà e i traguardi raggiunti quando eravate giovani, comunicando loro paure, gioie, trepidazioni e ansie. Ai figli le storie di vita interessano molto più di quanto possiate immaginare

PROMUOVERE IL DESIDERIO E L'ENTUSIASMO: raccontare anche con coinvolgimento emotivo, quanto possa essere bella l'autonomia e quanta gioia si prova nel realizzare i propri desideri e obiettivi

TRANQUILLIZZARE: Ricordatevi di dire ai vostri figli che, anche se dovranno essere autonomi e staccarsi costerà fatica e impegno a tutti quanti, voi ci sarete sempre.


Una cosa che io spesso dico ai ragazzi è che alla fine, nel bene o nel male, tutti siamo riusciti a crescere e a costruirici un piccolo spazio nella vita!
sicuramente riusciranno anche loro, come ogni cosa DEVONO VOLERLO e voi dovete aiutarli a desiderare e conquistare l'indipendenza. Meglio ancora L'INTERDIPENDENZA.

Buona serata!

lunedì 22 novembre 2010

PARLANO ANCORA DEI MIEI PROGETTI!

E' un periodo di grandi emozioni e devo ringraziare di questo tutte le persone che hanno creduto in me e che continuano a farlo!

Questa sera ho scoperto un articolo sulle learningweek da me organizzate in collaborazione con il Liceo Parini di Barzanò e con altri Enti come ad esempio l'Università LIUC di Castellanza.

Sono felice ed orgogliosa.
Grazie :)

domenica 21 novembre 2010

AUTOSTIMA ED ERRORI

Questa sera desidero raccontare una storia che fa riflettere molto...

"Il coach mi faceva sudare. Ricordo in particolare un allenamento. "Stai sbagliando tutto, ricomincia, rifallo" Provai a fare quello che voleva. Non bastava. "Me lo devi Randy. Alla fine dell'allenamento resti qui a fare delle flessioni."
quando finalmente mi lasciò andare, l'allenatore in seconda venne a rassicurarmi. "Il coach ti ha messo sotto sul serio, vero?" Riuscii a malapena a balbettare un si.
"E' un buon segno" mi disse. "Quando sbagli e nessuno ti dice più niente, significa che si sono arresi"
E' una lezione che mi ha segnato per tutta la vita.
Quando vi rendete conto che state sbagliando e nessuno si preoccupa di farvelo notare, vuol dire che siete messi davvero male. Chi vi critica, in realtà, vi sta facendo del bene e significa che si preoccupa ancora di voi.
Si discute molto in questo periodo su come insegnare ai bambini l'autostima. Non è qualcosa che si può insegnare; è qualcosa che devono costruirsi da soli. Il coach operava in un'area vietata alle lusinghe. Autostima? Sapeva che c'era una sola maniera per insegnare ai bambini come svilupparla: dar loro qualcosa che non sanno fare, costringerli a lavorare sodo finchè non riescono. Poi si comincia daccapo con qualcos'altro e il processo ricomincia.
Quando il coach mi prese con sè, ero ancora un ragazzino maldestro di poco valore, senza forza e resistenza fisica. Ma mi fece subito capire che, lavorando sodo, il giorno dopo sarei riuscito in cose che allora non sapevo fare.
Capisco che oggigiorno un simile coach rischierebbe di essere esonerato dalla Federazione sportiva giovanile. E' troppo severo. I genitori si lamenterebbero."

Questo brano tratto da un libro molto interessante, mi ha dato la possibilità di riflettere nuovamente su un argomento a me decisamente molto caro e cioè l'autostima.
Ogni giorno incontro persone che non ne hanno e che si ritrovano a vivere una vita infernale per questo.
Spero possa essere di aiuto leggere queste poche parole.
Dentro di ognuno di noi c'è un tesoro che non aspetta altro che di essere svelato.
Buona fortuna!

mercoledì 17 novembre 2010

COACHING NELLE SCUOLE

Oggi ho avuto una splendida sorpresa!
Ho scoperto che un mio progetto nato quest'anno, che sta avendo un ottimo riscontro in una scuola di Barzanò, è stato preso ad esempio.

Il sito GENITORI A SCUOLA, ha infatti segnalato il progetto di coaching che sto svolgendo grazie alla lungimiranza della Preside del Liceo Parini di Barzanò e alla disponibilità dei colleghi docenti.

Grazie dunque alla scuola che mi ha dato questa possibilità e ai docenti che hanno accettato di partecipare ad un simile progetto.

Buona serata
Ely

martedì 16 novembre 2010

Non ho tempo... parte seconda

Qualche giorno fa abbiamo parlato della gestione del tempo, facendo riferimento ad un interessante libro che ho letto lo scorso anno.
Vorrei condividere con coi gli ultimi consigli che ancora non avevo pubblicato!

"Dovrei dedicare più tempo alla famiglia e a me stesso, ma non posso...." questa è solo una questione di priorità. Se riteniamo il nostro tempo libero e il tempo dedicato alla famiglia un'attività prioritaria, dobbiamo trattarlo allo stesso modo di un importante incontro di lavoro: un punto fermo sulla nostra agenda.
Come sempre quando si decide di partecipare ad una attività, bisogna rinunciare a qualcos'altro. Sta a voi decidere cosa è davvero più importante.

"Pianificare è impossibile, ci sono troppi eventi imprevisti..." Ogni giorno possiamo essere sicuri che ci saranno una serie di imprevisti. Per questo motivo gli imprevisti sono una delle poche certezze su cui possiamo fare affidamento!!
Nel gestire i propri impegni è dunque utile tenere presente una semplice regola: almeno il 60-70% di attività devono essere programmate, massimo il 30-40% di tempo va lasciato libero per gestire gli imprevisti che sicuramente ci saranno!

"Faccio prima a farlo io che delegare agli altri..." (qui io come donna e mamma, mi ci vedo moltissimo!!!) aiutare chi ci sta vicino ad imparare a fare le cose al posto nostro delegando un po'. magari al momento fa perdere tempo , ma poi ne fa guadagnare moltissimo. Ad esempio: rendere un bambino autonomo nella preparazione del mattino (svegliarsi, vestirsi, lavarsi, fare colazione, ecc) inizialmente è faticoso, ma una volta insegnato permette di dormire di più oppure di guadagnare tempo prezioso!

"più ore lavoro, meglio è..." attenzione che quando si è stremati non si rende più. E' molto meglio, potendo scegliere, lavorare il giusto con la dovuta attenzione e qualità, piuttosto che fare 18 ore al giorno!

Spero che queste indicazioni, che per me sono state infinitamente preziose, possano esserlo anche per voi!
Una buona giornata a tutti!
Ely

giovedì 11 novembre 2010

SEMINARI: "L'AUTOSTIMA DEL GENITORE"

Buongiorno,
nel mese di dicembre farò due incontri sull'autostima legata al ruolo di genitore.
Di seguito i dettagli dell'iniziativa:

"La nascita di un bambino e i suoi primi momenti di vita portano con sé al contempo una enorme gioia ed un grande timore. Quante volte le neomamme ed i neopapà si sono chiesti: ”perché non ci hanno dato il libretto delle istruzioni?!?”
Questo percorso di 2 incontri intende dare alcune semplici indicazioni per gestire i primi difficili momenti da genitori senza sentirsi in colpa o inadeguati. Grazie ad alcune tecniche base di Programmazioneneurolinguistica sarà possibile gestire il proprio livello di tranquillità ed autostima necessari per accompagnare in modo sereno la crescita del bambino."

PER CAMMINARE CRESCENDO INSIEME AI VOSTRI FIGLI
CON GIOIA E SERENITA’

Il corso si terrà presso l’asilo “IL TRENINO DEI DESIDERI” di Barzano' (LC) nei giorni
4 E 11 DICEMBRE
DALLE 15.30 ALLE 17.30


Per partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail al seguente indirizzo: elygalante@gmail.com oppure chiamando il numero 3282311021.
IL COSTO DI PARTECIPAZIONE E’ DI 5€ A PERSONA

Se siete interessati fatemi sapere perchè il numero di posti disponibili è limitato.

Buona giornata
Elena

martedì 9 novembre 2010

LE SCELTE CHE INCONTRIAMO..

Questo brano è di estrema ispirazione per me. E' stato scritto da Jim Rhon che è uno dei più grandi formatori e motivatori del mondo.
Lo regalo a voi!

"Ognuno di noi incontra due diverse scelte circa quello che faremo con le nostre vite.
La prima scelta può essere l'essere di meno rispetto alle nostre capacità; di guadagnare di meno, di avere di meno, di leggere di meno e pensare di meno; di provare di meno e disciplinare noi stessi a fare meno.
Queste sono le scelte che portano ad una vita vuota; queste sono le scelte che, una volta fatte, portano ad una vita di costante apprensione invece di una vita di grande anticipazione.
La seconda scelta?
E' di fare tutto! di diventare tutto quello che possibilmente riusciamo, di leggere ogni libro possibile, di guadagnare più che possiamo; di dare e condividere il più possibile; di sforzarci, di produrre e raggiungere il più possibile.
Tutti noi abbiamo la scelta: la scelta di fare o non fare. Di essere o di non essere. Di essere tutto, di essere di meno o di essere niente.
Come accade per l'albero, sarebbe per tutti noi una sfida interessante poter allungarci in ogni direzione possibile la totalità delle nostre capacità.
Perchè non fare tutto ciò che possiamo, ogni momento che possiamo, il meglio che possiamo, per tutto il tempo che possiamo?
Il nostro ultimo obiettivo nella vita dovrebbe essere creare tutto quanto il nostro talento, abilità e desiderio ci permettono.
Accettare di fare meno di quello che potremmo in realtà vorrebbe dire perdere il più importante degli obiettivi.
I risultati sono il miglior strumento di misura per valutare il progresso umano. Non lo è la conversazione. Non lo è la spiegazione. Non la giustificazione.
I risultati.
Se i risultati sono inferiori a quello che il tuo potenziale suggerisce, allora dobbiamo sforzarci di diventare meglio oggi rispetto a ieri. Le migliori ricompense sono sempre riservate a coloro che portano il maggiore valore a se stessi ed al mondo intorno a loro come risultato di chi e che cosa sono diventati."

Credete in voi stessi e nel vostro potenziale e realizzerete meravigliosi cambiamenti nella vostra vita.
Buona fortuna!

una bella intervista!

L'altra sera ho visto una intervista di Claudio Amendola in televisione. Mi è piaciuta molto sia per alcune riflessioni che ha fatto da genitore e da nonno sia per il finale sul golf!
Finalmente qualcuno che ammette che non è uno sport snob e che è bello praticarlo a tutte le età!

Desideravo condividerla!
Buona giornata.
Elena

domenica 7 novembre 2010

Non ho tempo

Oggi pensavo per l'ennesima volta negli ultimi giorno... "uf, non ho tempo di fare..."
mi sono ricordata di un bellissimo libro letto circa un anno fa. Ne ho riletto un brano che mi aveva colpito e che desidero condividere.

"Non ho tempo per.... E' un alibi, è naturale avere un tempo limitato a disposizione, la vera sfida è scegliere gli obiettivi e le attività giuste. Non aver tempo per fare tutto è un dato di fatto, è la premessa, è il motivo per cui occorre lavorare per il suo ottimale investimento. Eliminiamo dal nostro vocabolario frasi del tipo:" Se avessi più tempo allora si che potrei...", "Non ho tempo per fare nulla.." . Se non ho tempo per fare qualcosa significa semplicemente che sto dando una maggiore importanza ad altre attività rispetto a quella che non riesco a fare. L'importante è chiedersi quali siano le attività e gli obiettivi su cui vale la pena di investire il nostro tempo limitato (1440 minuti ogni giorno sempre e comunque). Gestire il tempo è un po' come investire del denaro: dobbiamo scegliere l'investimento migliore valutando i costi, la propensione al rischio e la remunerazione attesa.

"Fermarsi a riflettere e pianificare fa perdere tempo..." Pianificare fa guadagnare tempo, è un investimento che ci viene ripagato con ottimi interessi. Anche solo l'abitudine di dedicare cinque minuti al giorno alla pianificazione del lavoro ci consente di trarre notevoli benefici in termini di maggiore focalizzazione delle nostre attività sugli obiettivi con conseguente riduzione delle perdite di tempo. Cinque minuti prima di iniziare a lavorare la mattina, prima di riprendere il pomeriggio e alla fine della nostra giornata sono una doverosa abitudine. Se NON dedichiamo un adeguato tempo alla pianificazione lavoreremo in balia degli eventi e delle circostanze che si susseguono intorno a noi, e questa sì che è una gran perdita di tempo"

Ne brano da cui ho tratto questo passo c'erano altre tre pillole di saggezza, ve le scriverò nei prossimi giorni, per non dilungarmi troppo stasera!

Bacione e .... investite bene il vostro tempo!
Ely

giovedì 4 novembre 2010

STAY HUNGRY... STAY FOOLISH

Quando le cose vanno male, faremmo qualsiasi cosa pur di non provare più dolore. Alle volte allora capita che ci si chiuda e si eliminino tutte le aspettative per evitare di rimanere nuovamente delusi. Questo però ci porta nella tomba delle emozioni, dove non si prova mai nè troppo piacere nè troppo dolore e dove si cerca di giustificare la limitatezza delle proprie azioni affermando che biosgna essere realistici.
LA VITA IN REALTA' E' UN EQUILIBRIO E IL LEADER E' QUELLO CHE PERCORRE LA STRADA NEL GIUSTO MEZZO.

Buona notte e buona fortuna

mercoledì 3 novembre 2010

TU CE L'HAI IL FIDANZATO?

Sono un po' di giorni che non scrivo perchè ho avuto moltissimo da fare e mi scuso per aver trascurato il blog!
Oggi però vorrei condividere un brano molto carino che però fa rilfettere davvero tanto. Leggetelo se avete tempo e voglia e riflettete sull'importanza di NON DARE PER SCONTATE LE EPRSONE CHE ABBIAMO VICINO. E' importante in un rapporto riconquistarsi ogni giorno!

"Quando vado dai miei zii mi diverte vedere mia cugina, la più grande, prepararsi per l'arrivo del suo fidanzato. Si pettina, si profuma, si mette il rossetto, indossa un bel vestito e corre per tutta la casa mettendo in ordine perchè "il mio amore" trovi tutto a posto. Poi arriva il fidanzato che puzza di lozione e quando si guardano... fluff, sembra che galleggino in aria. Stanno sempre abbracciati, lei gli offre i biscotti che ha preparato per lui, e lui loda tutto quello che lei gli cucina con amore per cena.
Poi, dopo aver fatto sloggiare i bambini dal salotto, stanno seduti a dirsi mille stupidaggini per ore. Si ascoltano senza perdere un particolare e senza lasciarsi mai le mani, finchè al sottoscritto non rimane che salutare la compagnia quando lo zio inizia ad andare in giro con un cuscino sotto braccio.
Il giorno dopo ho chiesto a mia mamma che era il suo fidanzato, e lei con un gran sorriso mi ha detto che il suo fidanzato è mio papà... ma io non le credo. Come è possibile che il suo fidanzato sia mio papà? Prima di tutto non arriva mai con una mazzo di fiori o una scatola di cioccolatini. Certo, fa un regalo alla mamma per il suo compleanno e a Natale, ma non ho mai visto il fidanzato di mia cugina arrivare con un frullatore o una busta con dei soldi perchè si comperi quello che vuole. E poi, mamma non fa la faccia da Biancaneve quando papà torna dal lavoro,e neanche lui sorride come il Principe Azzurro quando la guarda.
Mamma non corre ad aggiustarsi i capelli o a mettersi il rossetto quando papà sta per arrivare, e a mala pensa si volta per dirgli ciao, perchè sta controllando i miei compiti.
Il saluto di papà, invece di "ciao, vita mia" è "ciao, che giornataccia" e subito si mette in pantofole per stare più comodo. Mia mamma invece di dire "cosa vorresti per cena?" gli dice "vuoi mangiare?", e quando credo che papà stia per dirle: "Come sei bella oggi", le chiede invece :"Dove hai messo il telecomando?". I fidanzati si dicono cose romantiche, ad esempio:"Quanto ti amo!" e non :"Allora sei andata in banca?".
Mia cugina ed il suo fidanzato non riescono a smettere di guardarsi. Quando mamma passa davanti a papà, lui sposta la testa per non perdersi nemmeno un particolare del programma che sta guardando alla televisione.
A volte, papà abbraccia mamma a sorpreza, ma lei si toglie perchè è sempre di corsa.
E poi, i miei genitori si toccano la mano solo quando, durante la messa, il sacerdote dice di scambiarsi il segno di pace.
Io penso che mia mamma dice che sono fidanzati per non farmi sapere che "hanno rotto" quando si sono sposati. La verità è che nè mia mamma nè mio papà hanno un fidanzato/a.
Sono solo marito e moglie".

Questo tema scritto da un bambino di scuola elementare fa davvero riflettere!
Certo gli impegni sono molti, ma a volte è meglio lasciare indietro un po' di polvere sui mobili e qualche minuto di calcio in tv per stare con la persona che amiamo, ricordare perchè ci amiamo e far sentire all'altro tutto il nostro calore e affetto.
Buona fortuna!